Chiudi
Notizie

Primi indagati per il rogo nella Rsa di Milano

primi-indagati-per-il-rogo-nella-rsa-di-milano

AGI – Resterà ancora per pochi giorni a carico di ignoti il fascicolo sull’incendio alla Rsa “Casa per coniugi” che ha causato la morte di sei ospiti e l’intossicazione di altri 81.

Per le prime iscrizioni i pm del pool “Tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro”, coordinati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, attendono le annotazioni del nucleo investigativo antincendio dei Vigili del Fuoco, della Polizia scientifica e della Squadra mobile. Sono almeno tre i fronti su cui si concentrano le indagini: la causa del rogo iniziale, il rispetto delle prescrizioni antincendio e l’attivazione tempestiva dei soccorsi.

Sul primo punto gli inquirenti non sembrano avere dubbi in quanto il fuoco sarebbe partito dalla scintilla dell’accendino o dalle braci di un mozzicone acceso da Laura Blasek, l’86enne rimasta carbonizzata insieme alla compagna di camera della 605 Nadia Rossi, 69 anni. Accertamenti e verifiche, in carico agli investigatori dei Vigili del Fuoco, invece si concentrano sul malfunzionamento dell’impianto di rilevazioni fumi, inattivo almeno dal gennaio 2022.

Un aspetto noto anche al Comune di Milano, che in attesa della chiusura di un bando per i lavori di manutenzione, aveva chiesto e ottenuto dall’ente gestore come misura compensativa la presenza nelle ore notturne di un addetto antincendio. Una figura presente la notte tra il 6 e il 7 luglio.

Tuttavia, gli inquirenti stanno analizzando le telecamere di sorveglianze della struttura per capire dove fosse nei minuti prima dell’una, quando dalla stanza 605 la signora Rossi ha lanciato l’allarme chiamando in reception e come abbia agito successivamente. 

Migliorano le condizioni degli intossicati

Intanto si apprende che delle due persone ricoverate ieri in codice rosso “uno sta meglio e l’altro è ancora in una situazione delicata”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala intervistato al tg1 delle 20, su Rai1. “Per il resto sono quasi tutti pronti a uscire dall’ospedale” ha aggiunto, ribadendo che è “Inutile nascondere che è stata una tragedia”. 

“Nove ospiti si trovano ancora ricoverati in alcuni ospedali milanesi: 2 al Niguarda, 3 al Policlinico, 2 al FatebeneFratelli (già in dimissione per lunedì prossimo) 1 al San Paolo, 1 all’Humanitas. Al momento non si segnalano aggravamenti delle condizioni di salute”. Lo comunica l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, commentando le operazioni di trasferimento degli ospiti della Rsa, di proprietà del Comune di Milano, gestita dalla Cooperativa Proges. 

 Sala: “Penso al lutto cittadino nel giorno delle esequie”

“Credo che il giorno in cui si celebreranno i funerali si dichiarerà il lutto cittadino”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervistato dal Tg1, a margine di una visita nella Casa di riposo per coniugi di via dei Cinquecento.

Per tutta la mattinata è stato un via vai di parenti, ma anche di dipendenti, alla Rsa. Sono stati chiamati a raccogliere gli effetti personali propri e dei loro cari che non sono stati distrutti dall’incendio, scoppiato ieri notte, nella stanza 605 del primo piano per poi propagarsi. Carrelli, buste gialle della spesa, qualche valigia. Non solo odore di fumo nell’aria, anche tristezza palpabile. Occhi bassi.

Qualcuno parla. Tra loro c’è Gaia, sua nonna Tina ha quasi cento anni, ieri è stata ricoverata al Bassini, poi in geriatria, infine spostata al Pio Albergo Trivulzio. Dell’incendio Tina non ricorda nulla, Gaia ne parla con sollievo. “Mia nonna qui è sempre stata trattata benissimo, il Trivulzio è molto più vicino a casa mia ma una struttura così grande mi preoccupa”, racconta. Non così per un’altra donna: “I pacchi postali vengono trattati meglio”.

I suoi genitori sono stati trasferiti in due strutture diverse, la madre 95enne ad Arconate mentre il padre 89enne al Trivulzio. La donna contesta la decisione di Ats di dividerli: “Ce l’ha comunicato ieri sera ma io pago tutto da privato, separare due anziani coniugi non ha senso”. Anche Margarita che ha lavorato qui per venti anni, sarà trasferita in un’altra struttura di Proges, la cooperativa che gestisce per conto del Comune di Milano la Rsa: “sono stata qui una vita” dice sospirando. “Speriamo risolvano presto e li riportino qui” è l’auspicio di Elena, una dei parenti degli ospiti della struttura. “Questa per mia suocera era davvero una casa”.

Redazione

Autore Redazione