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Rally, Alex Fiorio “I medici hanno avuto un grande ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “I medici hanno avuto un grande ruolo nel nostro sport. La Lancia è stata la prima a introdurre un medico nelle competizioni, le gare erano lunghe e a metà il pilota non rendeva più come doveva, così grazie a mio padre Cesare è stata introdotta la figura di un medico. Io seguivo sempre quello che mi diceva il medico, mi dava integratori a ogni assistenza, bevande che servivano per arrivare fino all’assistenza successiva. Il medico mi diceva sempre che bisogna mangiare quello che uno è abituato a mangiare, mangiando cibi diversi il rischio è quello di non digerirli normalmente”. Lo ha detto Alex Fiorio, pilota e campione del mondo di rally, poi dirigente sportivo con i team Honda e BMW, portati ai massimi successi, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Quando si parte per una prova speciale, il cuore va su a 140 di pulsazioni, tu poi fai tutta la prova speciale fino a 190, in gare calde ci sono 65-70 gradi in macchina, quindi devi per forza prepararti a livello fisico – ha sottolineato – Ma deve essere allenata anche la componente psicologica: mantenere la concentrazione per 5-6 giorni di gara diventava molto duro, non potevi permetterti di distrarti un attimo”.
Il rally è uno sport giovane e si fa risalire l’inizio di questa disciplina sportiva al 1903, anche se le prime gare vere e proprie si svolsero nel 1911 a Montecarlo, e il primo campionato europeo solo nel 1953. Negli ultimi anni questo sport è cambiato molto a Fiorio traccia un parallelismo con la sua carriera che si è dipanata principalmente tra gli anni ’80 e ’90: “Ai miei tempi potevi bere solo tra una prova e l’altra. Ora le prove sono più brevi e i piloti riescono a bere anche durante la prova speciale con i nuovi sistemi – ha ricordato l’ex pilota – Perdere peso dopo ogni gara, dai tre ai cinque kg, era normale. Si cerca sempre di integrare il più possibile, ma la perdita di peso è inevitabile. Rispetto a un tempo, i rally di oggi sono diventati molto più corti, le prove sono di una trentina di km, ai miei tempi si arrivava anche 120 km e con quelle temperature diventava complesso – ha aggiunto – Le macchine di adesso sono anche più semplici da guidare”.
Abilità nella guida, prontezza di riflessi, e resistenza fisica e psicologica sono dunque considerate caratteristiche necessarie per eccellere: “Dal rally, venendo io dallo sci, ho imparato che c’erano tante similitudini, specie su come e dove guardi – ha sottolineato Fiorio – Sono tutte cose che facevo già con lo sci e che mi sono servite anche nella guida di tutti i giorni”. Infine, sulle attività che Alex svolge insieme al padre Cesare nella Masseria di Ceglie Messapica, in Puglia: “Ogni anno organizziamo una gara nella quale si sfidano i campioni di una volta e di adesso con le vetture di una volta e di adesso – ha concluso – Siamo giunti quest’anno alla quarta edizione”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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Autore Redazione