MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Accordi raggiunti e da ratificare nelle prossime ore, intanto sciopero rientrato con 21 su 23 giocatrici che hanno deciso di tornare a vestire la maglia della Spagna e far rientrare la protesta. In sintesi questo il risultato di una lunga riunione tra le calciatrici della Nazionale, rappresentate dall’Assocalciatori, dirigenti della Rfef, membri dello staff tecnico e Vìctor Francos, presidente del Consiglio Superiore dello Sport. Le due nazionali che hanno deciso di non accettare la convocazione, non riceveranno alcuna sanzione e questo è uno dei punti degli accordi che verranno ratificati. Ovviamente il tutto è legato al “caso Rubiales”, ovvero al bacio che l’ex presidente federale ha strappato a Jennifer Hermoso durante la premiazione del Mondiale appena vinto dalle “furie rosse”. Le giocatrici, secondo la stampa spagnola, hanno ottenuto l’allontanamento di Andreu Camps (segretario generale della Rfef), dell’avvocato Tomas Gonzalez Cueto e di Miguel Garcia Caba altro dirigente federale, così come di altri collaboratori dell’ex presidente federale.
“Abbiamo avuto diversi incontri, tante riunioni e abbiamo affrontato tutti gli argomenti del caso – le parole di Vìctor Francos -. Verrà creata anche una commissione che avrà tra i componenti i rappresentanti delle parti coinvolte e avrà il compito di verificare il raggiungimento degli accordi presi, seguendo le leggi dello sport, le politiche di genere, la parità di stipendi e lo sviluppo del calcio femminle e delle sue infrastrutture”. Due calciatrici hanno deciso comunque di non rispondere alla convocazioni per le gare di Nations League contro Svezia (a Goteborg) e Svizzera (a Cordoba), ma non riceveranno alcuna sanzione e la loro identità al momento non è stata comunicata. Resta in carica la ct Montse Tomè, scelta dopo il divorzio con Vilda. Tra le convocate non c’è Jenni Hermoso, la campionessa del mondo baciata da Rubiales: “Il miglior modo per proteggerla era non convocarla”, la spiegazione data nei giorni scorsi dalla ct Montse Tomè che, però, non ha convinto la stessa Hermoso.
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