AGI – Un corteo lungo e variopinto e uno slogan che scandirà la giornata. “QueeResistenza” muoverà la ventinovesima edizione del Roma Pride che partirà da Piazza della Repubblica e si snoderà per via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, via dello Statuto, piazza Vittorio, via Emanuele Filiberto, viale Manzoni, via Labicana, piazza del Colosseo, via dei Fori Imperiali, largo Corrado Ricci e via dei Fori Imperiali per concludersi a piazza Madonna di Loreto. E infine il concerto al Rock di Roma, all’Ippodromo delle Capannelle.
Durante la marcia potranno esserci limitazioni o deviazioni di percorso dei mezzi pubblici e l’Atac comunicherà ogni variazione attraverso il proprio sito.
Alla parata, preceduta dalle polemiche dei giorni scorsi per il patrocinio della Regione Lazio ritirato dal presidente Francesco Rocca, non mancherà invece il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, insieme con altri leader politici. Europa avrà un proprio carro per sfilare. Elly Schein sarà in prima linea. Paola e Chiara saranno testimonial dell’evento con la loro canzone “Furore” che è stato scelta come inno della manifestazione lgbtqia .
Il Governatore Rocca: “Attaccato ingiustamente”
E il governatore Rocca torna sulle polemiche scoppiate intorno al gay pride. “Sono stato oggetto, in questi giorni, di attacchi che mi hanno fatto male”. Rocca scrive al Messaggero per ricordare a lettori ed elettori il suo percorso personale e politico, nel quale “ho lottato una vita contro ogni forma di discriminazione, per l’inclusione e il rispetto dei diritti, in ogni contesto e circostanza, anche quelli più delicati e difficili”. In questa circostanza, aggiunge Rocca, “sono stato anche confortato da messaggi di amicizia da parte di molti e soprattutto di chi, nella comunità LGBTQ , non si ritrova in posizioni ideologiche e di scontro, ma è capace di dialogare” ed è per questo motivo che “sono sinceramente dispiaciuto se qualcuno si è sentito sotto attacco o non rispettato” in questi giorni in cui “abbiamo toccato temi sensibili che colpiscono la vita di milioni di persone”. E se qualcuno si è sentito preso di mira, ribadisce il Governatore laziale, “questo non è mai stato il mio intento”.
Rocca ricorda invece che “nella mia vita mi sono spesso avvicinato alla sofferenza umana, anche di chi è perseguitato perché omosessuale” quindi si augura che “che noi, che viviamo in una società libera e democratica, riusciamo a essere all’altezza della nostra libertà” anche nel “prendere posizioni scomode, ma fedeli alla propria coscienza” ribadendo pertanto di essere “aperto al confronto e al dialogo con le Associazioni LGBTQ , così come con tutte le persone omosessuali e trans che in esse non si riconoscono”. Ed è per questo motivo che a coloro, “soprattutto ai giovani che nei Pride cercano un momento di espressione di identità, a chi vive con sofferenza e a chi vive con gioia la sua identità e il suo orientamento” il Governatore augura “di trovare sempre la strada per aprirsi a una corretta interlocuzione con chi appare più distante” in quanto “non c’è nulla di peggio della mancanza di parola e confronto”.