AGI – Ventitrè anni e sette giorni sono trascorsi esattamente da quando, dalla chiesa di San Pietro Apostolo e dello Spirito Santo a Fisciano (Salerno) quella coppia di angeli di marmo a capo dell’altare era stata rubata.
Oggi le due opere d’arte alte circa 90 centimetri e risalenti al diciottesimo secolo sono tornate sull’altare datato 1762 della chiesa del centro cittadino del comune della Valle dell’Irno, restituite dal comandante del Nucleo Tutela patrimonio di Firenze, il capitano Claudio Mauti, al parroco don Vincenzo Pierri.
A permettere il ritorno degli angeli, un evento fortuito su cui si sono innestate le indagini dei carabinieri Tutela patrimonio culturale: un sopralluogo congiunto dei militari dell’Arma con funzionari della Soprintendenza per le province di Lucca e Massa Carrara in una villa in provincia di Lucca. La villa era di un avvocato e, alla morte di questi, doveva essere divisa tra alcuni suoi eredi.
“Abbiamo fatto dei controlli perché gli eredi volevano avere una idea del patrimonio di opere conservate – spiega Mauti – tra oggetti di chiesa e archeologici, c’erano circa 250 reperti. E queste due figure marmoree sono risultate presenti nella nostra banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”.
La comparazione delle immagini in tempo reale dei due angeli con quelle prodotte all’epoca della denuncia dal parroco della chiesa, monsignor Gaetano De Simone, è stata decisiva. Da qui il sequestro della coppia di angeli. Il furto avvenne il 2 agosto 2000. Quel giorno, “i malfattori si erano introdotti in chiesa dopo aver forzato la porta laterale e avevano portato via i due angeli, una statua lignea e poi alcuni gioielli che attorniavano la statua della madonna”, ricorda Mauti.
Il sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa, esprime gratitudine ai carabinieri: “La comunità ha devozione verso questi angioletti, ma anche per la statua di San Michele, che fu rubata nello stesso contesto e che speriamo, con l’aiuto dell’Arma, di ritrovare”.