VENEZIA (ITALPRESS) – Con 42 miliardi di euro esportati nel primo semestre del 2023, il Veneto è la terza regione nell’export in Italia per valore dei beni esportati. Principalmente in Germania, Francia e Stati Uniti, anche se le imprese guardano con interesse all’India, al Messico e agli Emirati Arabi Uniti. E’ la fotografia emersa dalla tappa veneta del roadshow organizzato dal Gruppo Sace per incontrare e ascoltare le Pmi italiane. “Siamo storicamente presenti a Mestre dove seguiamo le aziende del Triveneto – ha spiegato Davide Venuti, Relationship Manager Sales Pmi Sace – in tutte le fasce di fatturato. Abbiamo sostenuto, nell’ultimo anno, 6100 imprese per oltre 4 miliardi di euro e non solo negli storici ambiti operativi dell’export e dell’internazionalizzazione, ma anche nei nuovi interventi che riguardano innovazione e sostenibilità”. Investimenti che costituiscono sempre più dei requisiti fondamentali per lavorare con l’estero. L’Industria meccanica strumentale è il core business delle esportazioni nel Veneto e registra una crescita del 13,1% tra gennaio e giugno 2023, ritmo lievemente inferiore rispetto al 14,3% del 2022 ma comunque molto sostenuto. Bene anche gli strumenti e le forniture mediche e dentistiche ( 13,8%) e il tessile e abbigliamento ( 1,2%), rispettivamente secondo e terzo settore di export. I dati sono tra quelli presentati nel corso della tappa veneziana del Roadshow “La Casa delle Imprese” che fanno parte di uno studio realizzato dall’Ufficio Studi di Sace in collaborazione con The European House – Ambrosetti che approfondisce le prospettive di sviluppo delle Pmi di fronte alle sfide dei mercati internazionali con un particolare focus sull’export regionale. “Il Veneto è la terza regione italiana per esportazioni – spiega Cecilia Guagnini, Economist di Sace – con 82 miliardi di euro lo scorso anno, il 13% di tutte le esportazioni italiane. Con lo studio abbiamo confermato che le Pmi sono la spina dorsale dell’economia italiana, rappresentando il 6,2% di tutte le imprese attive in Veneto. Va molto bene la meccanica strumentale, mentre dopo due anni di crescita molto sostenuta ci sono dei settori che stanno un pò facendo fatica e sono quelli dei beni intermedi”. Le Pmi stanno tenendo il passo nei processi di innovazione e sostenibilità, potendo contare su una serie di servizi messi a disposizione da Sace su soluzioni assicurative e finanziarie per investimenti green, liquidità e attività di export, internazionalizzazione e progetti di rilievo strategico.
“Principalmente sosteniamo le aziende nello smobilizzo dei crediti, – spiega Giacinto Palmisano Associated business PMI di Sace – non solo verso clienti esteri, ma anche verso clienti domestici e nel sostegno delle filiere dei grandi vettori. I benefici si notano nel brevissimo termine, con flussi di cassa che possono essere impiegati anche sul fronte degli investimenti Esg”. L’evento ha visto il coinvolgimento di alcune imprese testimonial come il Gruppo Icm, Bauce tri.Ma, AT & D Water And Energy Green Solutions e Novatek Italia e fa parte di una serie di tappe di un roadshow in cui Sace incontra le Pmi italiane e che si inserisce nell’ambito del Piano Industriale Insieme 2025 che si basa su quattro pilastri: la sostenibilità come principio fondante dell’azione, la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e del Gruppo e il supporto alle Pmi con un coverage di prossimità. La prossima tappa sarà a Napoli il 6 Dicembre oltre a un fitto calendario di appuntamenti che entro la fine dell’anno vedrà il Gruppo Sace coinvolto in circa 15 eventi territoriali, business matching e fiere, in collaborazione con Istituzioni, associazioni di categoria e Università, da Cosenza a Milano, passando per Lucca, Rimini, Latina e Reggio Calabria.(ITALPRESS).
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