AGI – Oggi alle 15 l’ex comandante dei Ris dei carabinieri, e consulente della famiglia, Luciano Garofano, effettuerà un sopralluogo dentro l’ex hotel Astor, dove sabato 10 giugno è scomparsa la piccola Kata, cinque anni, peruviana. Al sopralluogo parteciperanno anche i genitori della bambina, accompagnati dai legali Filippo Zanasi e Sharon Matteoni.
Il padre della bambina in Procura
I carabinieri sono tornati ieri nella struttura per nuove perlustrazioni nella struttura. Il padre di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, si è presentato ieri spontaneamente in procura per parlare con il pm Christine Von Borries. L’incontro è durato circa un’ora. I legali hanno atteso fuori.
Le ricerche nel weekend
Gli specialisti dell’Arma hanno trovato nelle precedenti investigazioni un’intercapedine con accesso dal giardino, si apprende da fonti vicino all’inchiesta. I militari non hanno trovato nulla ma nessun particolare – si sottolinea – viene sottovalutato.
I carabinieri hanno effettuato ispezioni – anche attraverso apparecchiature tecnologiche specifiche (sonde, telecamere e droni) – che hanno permesso di verificare il contenuto di vani angusti, intercapedini, controsoffitti, cunicoli, tubazioni, pozzetti e di un sottotetto, anche normalmente non accessibili. “Non ci sono novità” hanno ammesso gli inquirenti.
Le ipotesi degli inquirenti
Il racket delle stanze nell’ex palazzo occupato è tra le piste privilegiata dagli inquirenti che, con i magistrati della Dda e il Ros dei carabinieri, indagano per sequestro di persona a scopo di estorsione. Ma è solo una delle ipotesi su cui stanno lavorando giorno e notte gli investigatori.
Ci sono alcune zone d’ombra: le telecamere, ad esempio, non inquadrano mai la bimba che esce dal cancello che affaccia su via Boccherini e da qui l’ipotesi che chi l’ha rapita sia passato dal retro, scavalcando un muro che dà sul cortile, e forse utilizzando anche una ‘base’, forse uno scantinato, nei palazzi circostanti.
Ci sarebbero due testimoni che parlano di un adulto che portava via la bambina contro la sua volontà. Ma anche questa per il momento resta solo un’altra pista. Sono stati sentiti praticamente tutti gli occupanti, per approfondire anche la guerra fra bande che si consuma nello stabile. Dissidi che secondo i genitori della bambina, sentiti anche loro dai magistrati, sarebbero il movente del rapimento.
Ma con il passare dei giorni, in assenza di rivendicazioni attendibili, gli inquirenti devono prendere in considerazione tante altre ipotesi.