AGI – Oltre agli uomini a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case, nelle città con le carrozze turistiche trainate dai cavalli e nelle fattorie dove sono entrate in funzione ventole e doccette per aiutare le mucche che stanno producendo fino al 10% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali, a causa delle alte temperature. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di caldo africano che sta investendo l’Italia da nord a sud con temperature anche oltre i 40 gradi.
Se per gli animali domestici a casa è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, è importante fare attenzione ai propri amici anche in vacanza con 2,8 milioni di italiani che hanno scelto di partire a luglio con cani e gatti ma anche uccelli conigli, tartarughe e pesci grazie ad una accresciuta cultura dell’ospitalità “pet friendly” lungo tutta la Penisola.
“Ovunque si decida di passare la vacanza, la prima regola per garantire il benessere dei propri amici animali – sottolinea la Coldiretti – è di avere sempre a disposizione, anche in viaggio, una adeguata scorta di acqua per sopportare le alte temperature e di fare attenzione a garantire ombra e aria durante le soste. Nelle fattorie sono entrate in funzione le misure anti afa per le mucche infatti il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte”.
“Per questo – rileva la Coldiretti – nelle stalle dove abbeveratoi lavorano a pieno ritmo e sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura mentre i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge poi un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo”.
Il grande caldo ha investito l’Italia “in un 2023 che – spiega Coldiretti – si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,43 gradi la media storica” secondo l’analisi sui dati Isac Cnr nel primo semestre del 2023. E per il nord Italia, dove si concentrano gli eventi estremi dell’ultima settimana, si è trattato – precisa Coldiretti – del terzo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben 0,80 gradi superiore la media. Si conferma dunque anche quest’anno – conclude la Coldiretti – la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.