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Cultura

Tutti sul tappetino, domani è la giornata mondiale dello yoga

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AGI – Al mattino presto, al calar del sole, a metà giornata. Ogni momento è buono per praticare yoga. Una disciplina per tutti, che fa bene al corpo e alla mente. Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, in tutto il mondo si celebra la giornata internazionale dello yoga con milioni di praticanti che partecipano alla festa. Tante le iniziative organizzate in Italia.

A Roma, l’appuntamento è alle 18,30 al Circo Massimo per una celebrazione collettiva e una lezione in collaborazione con l’Ambasciata dell’India in Italia che in questi giorni ospita molte iniziative. A Milano, i tappetini si distenderanno dalle ore 19 all’Arena Civica Gianni Brera, a Firenze, si pratica al Conventino in una giornata dedicata al benessere, alla salute, all’equilibrio del corpo e della mente. Ma non solo, in tutte le città ci sono feste e iniziative, seminari e workshop per far conoscere le pratiche dello yoga così come i suoi benefici e quelli dell’Ayurveda.

Una scelta, quella della pratica yoga, sempre più diffusa erroneamente scambiata per una moda. Non può essere moda una disciplina antichissima con radici ben strutturate in ambiti come induismo e buddhismo, e che non implica la necessità di abbracciarli. Se il numero dei praticanti cresce di anno in anno nel mondo, è solo perché lo yoga fa bene e chi lo pratica lo sa. Al punto da essere consigliato anche a chi fa sport a livello agonistico, come complemento. Lavorando su muscoli e cervello, il corpo si armonizza e tonifica e concede un benessere che non conosce limiti d’età. In poche parole, lo yoga è per sempre.
“Il numero dei praticanti di yoga è molto fluttuante e difficile da definire con assoluta precisione – dice all’AGI Svamini Shuddhananda Ghiri, responsabile Dialogo e comunicazione Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Samgha – Ciò detto, si stima che in Italia i praticanti siano circa due milioni cinquecentomila; nel mondo le statistiche riportano un numero di circa 300 milioni. Negli ultimi anni l’interesse per lo yoga e la sua pratica sono cresciuti e continuano a crescere in maniera esponenziale. È difficile poi stimare il numero delle scuole yoga in Italia. Se contano quasi 2000 o forse più”.
La giornata internazionale dello yoga, è stata promossa dal Governo indiano con la volontà di sensibilizzare il mondo intero sui numerosi benefici di questa antica disciplina. E questo, spiega ancora l’esperta, “considerando anche l’ampia diffusione dello yoga in ambiti disparati da quello della salute, della prevenzione, e della cura integrale dell’essere umano, dall’etica alla ricerca ascetica. Riconoscendo l’appello universale dello Yoga, l’11 dicembre 2014, le Nazioni Unite hanno proclamato il 21 giugno Giornata Internazionale dello Yoga. La risoluzione rileva ‘l’importanza che gli individui e le popolazioni facciano scelte più sane e seguano stili di vita che promuovano una buona salute’”.

Lo yoga è vissuto, oggi, con finalità e gradazioni distinte. “C’è chi cerca nello yoga uno strumento di benessere psicofisico – spiega ancora Shuddhananda Ghiri – c’è chi, invece, lo vive come strumento di ricerca spirituale e ascetica. Al giorno d’oggi, lo yoga ha benefici potenziali enormi, soprattutto perché implica l’osservanza del dharma, ossia dell’insieme di valori etici e comportamentali di cui la non violenza, la verità, il non possesso, la non avidità, e sono i pilastri. Da questa prospettiva, lo yoga non solo è rivoluzionario rispetto alle tendenze al profitto e all’apparire, tipiche del mondo globalizzato, ma può essere davvero fautore di armonia sociale. Lo yoga propone una visione positiva della vita, rispecchia la concezione di sacralità di tutto ciò che vive, instaurando con la natura e gli animali un rapporto di profondo scambio e rispetto.
Lo yoga è al di là delle ideologie, insegna a pensare e non tanto a essere pensati. Lo yoga insegna ad avere maggiore consapevolezza di sé, ad avere una vita spirituale più conscia e ad avere delle risposte alle grandi domande esistenziali”. Yoga significa “unione”, essere uniti in un rapporto di interrelazione migliore con sé stessi e con gli altri. E l’idea di unione, tuttavia, esprime anche un rapporto di ascolto e conoscenza della propria vera natura, un’armonia tra corpo e mente. “Nel senso più alto del termine – aggiunge l’esperta –  l’unione indica l’identità con l’Assoluto, con Dio nelle sue varie declinazioni. Lo yoga è sia il metodo, la strada sia la meta. E si incontra sul terreno comune di tutte le religioni, non solo il cristianesimo, con il dharma, i valori etici, il valore dell’amore e della cura”.

Ma quanti stili di yoga esistono? E quale è il più diffuso? “Faccio una piccola premessa – spiega all’AGI Manuela Ceccarelli, presidente del centro Yogahouse Acsd di Roma –  Yoga è Yoga e credo che almeno in questa settimana dedicata alla Pace e all’Armonia sia doveroso ricordarcelo. Lo yoga naturalmente conduce a uno stato di armonia ed equilibrio, non inteso soltanto come assenza di malattia, ma come intima connessione fra mente corpo e respiro e tra il Sé individuale e l’Assoluto. E’ questo lo stato in cui ci si sente chiari, puri e ottimisti nel proprio io, negli organi di senso e nella mente. Lo Yoga è un sistema scientifico complesso di sequenze di osservanze e restrizioni, asana, pranayama mudra e bandha che ci preparano, più o meno fluidamente, per la meditazione che è e dovrebbe essere il fine ultimo di qualsiasi pratica di yoga. La parte ‘fisica’ dello yoga si è differenziata nel corso degli anni dando vita a stili e sequenze più o meno dinamiche anche a secondo della scuola di provenienza degli insegnanti. Hatha yoga, Ananda Yoga, Anukalana Yoga, Sivananda Yoga, Iyengar yoga, Kundalini yoga, Vyniasa yoga, Yin yoga… Detto questo tutti i vantaggi e i benefici ormai associati alla parola yoga non si ottengono se si lavora solo sul corpo. È giusto che ognuno trovi la sua via e il suo stile a patto che la pratica non si riduca soltanto a un allenamento fisico più o meno intenso”.

La meditazione quindi è fondamentale:  “Come dicevo, è il fine ultimo di qualsiasi pratica e di qualsiasi stile. E’ un momento di profondo ascolto della nostra anima – prosegue Ceccarelli –  che ‘normalmente’ è messa a tacere da tutti i ruoli che interpretiamo nelle nostre vite e da tutte le aspettative che il mondo esterno ha su di noi. La meditazione è il momento in cui trascendiamo la nostra natura mortale per consacrarci all’Assoluto. E’ fare l’esperienza della nostra natura divina”.

Lo yoga il 21 giugno viene celebrato in tutto il mondo, chi può beneficiarne? “La risposta è facile: tutti. Indipendentemente dall’età e dalle condizioni, fisiche – spiega Sara Amoriello, presidente del centro Samsarayoga di Tarquinia, città dell’alto Lazio –  lo yoga con le giuste variazioni, è o comunque dovrebbe essere assolutamente adatto a tutti. Quasi tutti coloro che arrivano sul tappetino sono alla ricerca, più o meno consapevolmente, di qualche risposta che attraverso l’ascolto e lo studio del sé trovano nella pratica yoga”. “Spesso – aggiunge ancora Manuela Ceccarelli –  si parte da un approccio fisico, da un dolore, da un pezzetto del nostro corpo o della nostra mente che non funziona come dovrebbe e poi, respiro dopo respiro si arriva a diventare maestri del proprio corpo e della propria energia con tutte le conseguenze meravigliose che ciò comporta nelle vite di tutti noi”. Quasi 2000 scuole in Italia, se ne contano forse di più, insegnare yoga a livello professionale richiede continui aggiornamenti, tanta pratica, sacrificio, una scelta: “Sono una di quelle persone fortunate che hanno inseguito la felicità come priorità nella propria vita – dice Ceccarelli –  nonostante tutte le difficoltà, i mille se
e tutti i ma. Così quando faccio yoga io sono felice, quando lo insegno lo sono anche di più perché siamo felici insieme”. E attraverso lo yoga, conclude Amoriello  –  meravigliosa disciplina, noi insegnanti possiamo contribuire a diffondere un messaggio di pace, amore e compassione affinché ognuno di noi possa veramente sentirsi parte di un disegno più grande dove tutti sono uniti senza distinzione di genere e dove ognuno abbia la possibilità di ritrovarsi in un Sé coerente, armonioso e consapevole riallineato nel corpo, nella mente e nello spirito. 

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