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Spettacolo

Un “Patto Repubblicano” per un nuovo cammino della Nazione

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ROMA (ITALPRESS) – Coloro che sentono i pesi delle proprie mancanze spesso sono spinti dal loro istinto ad individuare effimeri modi per nascondere o almeno attenuare la percezione negli altri degli errori che si commettono. E’ questo il comportamento di gran parte della classe dirigente italiana che da un quarto di secolo non riesce a mettere a fuoco le proprie responsabilità e dunque spinge la palla oltre il campo di gioco. Il caprio espiatorio privilegiato è l’Unione Europea scelta come parafulmine assorbente di ogni possibile saetta della irritazione della opinione pubblica per i troppi guasti economici e dunque sociali e politici. Prendiamo l’esempio dei tassi d’interesse bassissimi della Bce voluti da Draghi per sostenere proprio il debito italiano. Ci ha fatto risparmiare una montagna di miliardi per anni, ma non li abbiamo impiegati ne per investimenti produttivi ne per ridurre il debito, bensì per bonus e regalie varie. Ma poi con l’esigenza di spegnere l’inflazione con il rialzo dei tassi d’interesse abbiamo assistito ad accuse terribili contro la BCE, rea di indebolire l’Italia. Eppure neanche con la discesa prodigiosa della inflazione grazie a questa manovra, si sono sentite scuse o almeno spiegazioni riguardo all’avvenuto. In questi giorni invece è la notizia tedesca di possibile occultamento dello sforamento del deficit di bilancio, quella utilizzata per indicare fantasiosi imbrogli dei tedeschi, e comunque utilizzando il fatto come da massima “mal comune mezzo gaudio”. Si punta l’indice sui tedeschi rei di avere appostato fondi speciali fuori bilancio per coprire un lieve sforamento del deficit. Si sa, la loro Costituzione prescrive che il deficit di bilancio dello Stato non possa sfiorare il 3,5% e che comunque lo può fare entro i limiti di una approvazione qualificata del Bundestag. La Germania ha molti problemi in più dei suoi momenti migliori, ma la sua situazione rimane la più solida in Europa. Noi italiani invece siamo chiamati a cambiare verso se vogliamo evitare che il progressivo e lento smottamento della nostra economia imbocchi strade senza ritorno.
Le nostre energie sono ancora tante ed ancora abbiamo chance da giocare come si sta notando nelle relazioni internazionali, che possono farci più forti ed influenti. La politica italiana, almeno quella più responsabile presente nei due schieramenti odierni, dovrà procedere verso una profonda riflessione sulla propria funzione e stabilire gli assi principali per un nuovo cammino della Nazione. Indicare un patto repubblicano, che dovrebbe darsi i seguenti obiettivi di un impegno straordinario per la crescita di produttività nel terziario e nell’industria.
Stessa esigenza dovrà ottenersi dalla produttività nel sistema dell’education e nella sanità pubblica come nella giustizia. La riforma per gli equi pesi fiscali dei ceti sociali, dovrà sottolineare una nuova relazione tra Stato e cittadini. La separazione netta tra aiuti ai poveri da quelle delle politiche sociali generali, la trasparenza da ottenere che sinora è mancata. Questa ultima esigenza tradita, fino ad oggi ha fatto felici i furbi e più poveri i poveri. Ed infine il patto per l’impegno a ridurre il debito senza se e senza alcun ma. Ecco, sicuramente dedicarsi a questi obiettivi risolverà i nostri guai e definirà meglio chi merita di essere chiamato “Statista”. Una qualificazione che da molto tempo è scomparsa dal vocabolario della politica italiana.

– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Autore la Redazione