AGI – Fuori programma con risvolti politici nell’ottavo di finale degli Us Open tra Alexander Zverev e Jannik Sinner. Uno spettatore ha cantato “Deutschland uber alles!” mentre il tedesco era al servizio sul 2-2 nel quarto set. Il giudice di sedia James Keothavong è intervenuto per chiedere il silenzio ma a quel punto è stato lo stesso 26enne di Amburgo con origini russe a intervenire, indicando il tifoso: “No, no, non e’ per questo, quell’uomo ha appena urlato la frase di Hitler più famosa al mondo ed è inaccettabile”.
A quel punto l’arbitro si è voltato e ha chiesto al disturbatore di farsi avanti. Nessuno si è messo ma poi altri spettatori hanno additato il responsabile alla sicurezza e al cambio di campo è stato portato via dallo stadio intitolato ad Arthur Ashe mentre il pubblico lo fischiava per la sua intemperanza.
Zverev al termine del match ha spiegato che non poteva sopportare di sentire la vecchia strofa dell’inno usata dai nazisti: “Probabilmente era coinvolto emotivamente in un match lunghissimo, ma non mi interessa”, ha detto, “adoro i tifosi, il chiasso, le emozioni e gli incitamenti ma da cittadino tedesco e non esattamente orgoglioso di quel periodo storico, ritengo che la sua non sia stata una brillante idea”. “In più, era seduto in una delle prime file, quindi penso potessero sentirlo in tanti”, ha aggiunto, “se non avessi reagito sarebbe stata una macchia per me”.
La frase “Deutschland uber alles!” è contenuta nell’inno tedesco “Das Lied der Deutschen”, le cui parole furono scritte dal poeta August Heinrich Hoffmann von Fallersleben nel 1841 su una melodia di Joseph Haydn. La frase “Germania sopra ogni cosa” voleva essere un messaggio di unità e devozione alla Patria ma sotto il nazismo fu reinterpreta e utilizzata come propaganda della superiorità della Germania nei confronti delle altre nazioni. Per questo le prime due strofe dell’inno in cui è contenuta la controversa formula dal dopoguerra non vengono normalmente eseguite.