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Venezia, alle Gallerie dell’Accademia la mostra “Da Vivarini a Tiepolo”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Dieci nuove opere inedite vanno ad arricchire il patrimonio delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Capolavori di straordinario valore, appartenenti a collezioni private o inaccessibili, comprate di recente dallo Stato, in trattativa privata, in prelazione o in coattivo all’esportazione, sono esposte nella sala XVI del museo fino al 1° ottobre. L’inaugurazione della mostra, dal titolo, “Da Vivarini a Tiepolo”, si è svolta alla presenza del consigliere delegato “Città di Venezia, cultura: progetto futuro” Stefano Zecchi. Presenti inoltre il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia, il prefetto di Venezia, Michele di Bari, il soprintendente alle Belle arti e paesaggio Fabrizio Magani, rappresentanti del Ministero della Cultura e del Comando Carabinieri di Venezia. Tra i capolavori che si potranno ammirare il dipinto inedito Sansone e Dalila della pittrice veneziana Giulia Lama, di cui le Gallerie espongono anche Giuditta e Oloferne; le tre tavole di Bartolomeo Vivarini che si aggiungono a quelle già in collezione del Polittico dei Tagliapietra; la Coppia di amanti (La dichiarazione) di Bonifacio de’ Pitati, risalente al 1527-1528 circa e un disegno di Giambattista Tiepolo, il primo disegno acquisito dalle Gallerie che raffigura due teste di fantasia. Esposti inoltre il Cristo davanti a Caifa, di notevoli dimensioni, dell’artista lucchese Pietro Ricchi (1606-1675); la piccola e inedita tela montata su tavola di Francesco Fontebasso (1709-1769), dal titolo Matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria e Estasi di santa Teresa d’Avila risalente al 1730-1733 circa; una scena della vita di San Pietro Martire di Antonio Vivarini. Le opere sono state acquisite grazie ai fondi in dotazione alla Direzione Generali Archeologia Belle Arti e Paesaggio e alla Direzione Generale Musei nel triennio 2021-2023 per un impegno di spesa complessivo superiore al milione di euro. Ognuno dei quadri porta con sé una storia unica e a volte singolare, come il dipinto di Bonifacio de’ Pitati e la piccola tela di Francesco Fontebasso, acquisite dalle Gallerie dell’Accademia da un’eredità fallimentare nel 2022, ma precedentemente oggetto di un’indagine del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale di Venezia che ha consentito di recuperare 24 dipinti dispersi a causa di una bancarotta e di una conseguente ricettazione fallimentare. “Si tratta di opere diverse tra loro sia nella tipologia, dalle tavole di polittici rinascimentali ai disegni, sia nella cronologia, dal Rinascimento dei Vivarini al Settecento di Giambattista Tiepolo, ma in ogni caso parliamo di integrazioni molto significative per le Gallerie dell’Accademia, un museo così specialistico della Scuola pittorica veneta e veneziana, che raccontano una storia di successo in cui ognuno ha fatto la sua parte”, ha spiegato il direttore Giulio Manieri Elia. “Quanta bellezza siamo riusciti a mettere insieme e a regalare al mondo”, ha sottolineato il consigliere delegato alla Cultura Stefano Zecchi, complimentandosi per le nuove acquisizioni. “Questa operazione, così ben coordinata, dà dimostrazione di come la conoscenza proceda attraverso le grandi esperienze artistiche. Siete riusciti ad arricchire un patrimonio che è già straordinario, ma che dimostra qualcosa in più: i nostri musei non sono solo importanti luoghi di fruizione, ma anche luoghi di ricerca, in cui si porta avanti un perfezionamento del sapere identitario e collettivo, che non si esaurisce tra le mura di un museo. Bisogna continuare su questa strada, nella consapevolezza che per Venezia rappresenti la vera salvezza: la sua storia profonda, fantastica, è molto fragile perché troppo bella. Questa bellezza molto spesso viene svenduta: è importante invece radicarla nel vero valore della conoscenza”.

– Foto Ufficio stampa Comune di Venezia –

(ITALPRESS).

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